giovedì 30 giugno 2011

Set di "dolls" su flickr



Rita sovrappone in questa serie di fotografie due immagini stereotipe del femminile: il gioco con le bambole in età infantile e la donna-manichino in età adulta. Nonostante si tratti di due stereotipi legati entrambi a una visione tradizionale del femminile, in queste foto la loro combinazione dà luogo a una “reazione chimica” di carattere sovversivo a causa dell'ambiguità delle associazioni che si scatenano.

Da una parte la bambola come oggetto inanimato è paragonata alla modella come oggetto dello sguardo. Dall'altra la bambola come supporto di emozioni infantili, ingenuità, tenerezza, leggerezza, rifugio, che rimanda alla modella come a una donna, che fu bambina e che ora è, in quanto persona dotata di emozioni, qualcosa di inspiegabile, di nascosto e sconosciuto. La modella in un certo senso è sia la bambola (il corpo oggettificato), sia la bambina che gioca con la bambola (il soggetto). O meglio, la ex-bambina che però non trova un corrispettivo adulto per esprimere il proprio mondo emotivo e diventa lei stessa bambola priva di vita.

Con le sue foto Rita ci svela la tragedia della donna dietro al manichino della foto di moda, il soggetto femminile ricco di emozioni e desideri che rimane occultato dietro le quinte e rimosso nello spettacolo di fiction messo in atto dal sistema di produzione commerciale.

Rossella Bargiacchi-Kort, Esperta di arti visive, Tilburg (NL)

per maggiori dettagli: http://www.flickr.com/photos/44129122@N06/sets/72157624512236887/

In giardino... se non ora?

La riunione di mercoledi 22 giugno in giardino è stata molto animata e piacevole.
Ecco i punti che abbiamo toccato:

CARLA LONZI Michela ci ha spiegato l’idea che era venuta a lei e ad Elisa durante l’incontro dell’8 giugno con Stefano Ciccone: quella di impegnare 3 o 4 mercoledì dell’anno prossimo alla lettura di Carla Lonzi.
I titoli che M. ritiene fondamentali sono:

Sputiamo su Hegel
Manifesto di rivolta femminile
Donna clitoridea-donna vaginale

L’idea ci è molto piaciuta, anche perché quest’anno ricorre il 40° anniversario del Manifesto. Michela ci metterebbe inoltre a disposizione i materiali del corso che ha tenuto a riguardo.
Riflettendo sul Manifesto, M. ci rimanda di come sia rimasta colpita dal linguaggio semplice della Lonzi, accessibile a tutte/i: spirito democratico degli anni ’70 o prima messa in campo di un linguaggio totalmente nuovo?
Splendida lettura estiva aggiungo io.

COMPITI PER L’ESTATE ritenendo troppo macchinosa la proposta fatta il mercoledì precedente, di portare un testo, un prodotto comunque in cui identificarci e da performare poi a nostro piacimento, abbiamo convenuto che all’inizio dell’anno prossimo, ci piacerebbe che ognuna di noi scegliesse un testo particolarmente significativo per poi leggerne una pagina, o comunque un estratto breve, per condividerlo. Magari ognuna allega anche altri titoli che risuonano in modo particolare: sarebbe un modo di iniziare a creare una bibliografia del gruppo “a partire da ognuna”, che è un po’ il nostro stile.

SE NON ORA QUANDO lunga discussione, molto partecipata. Interventi di Carolina e Teresa soprattutto, che hanno sottolineato l’impressione di profonda ‘chiusura’ dell’organizzazione nazionale, a partire dal video che a poche è piaciuto –comprende solo un target molto ristretto di donne (intellettuali, lavoratrici) e taglia fuori tutto il resto... quelle buste della spesa buttate per terra e piene di bottiglie d’acqua continuano a dolermi in effetti!!! E poi l’intervista della Comencini apparsa su Repubblica in cui i ringraziamenti vanno solo al Sindaco e alla Direttrice del Santa Maria della Scala, nulla per le donne del comitato di Siena che stanno organizzando l’evento.
L’8 e il 9 luglio, visto che la sala Italo Calvino che ospiterà l’incontro è accessibile a sole 500 persone, e il pomeriggio del sabato è lasciato agli interventi, visto inoltre che non è chiaro se gli interventi saranno possibili solo a livello individuale o se possano prendere la forma di materiali proposti da associazioni, gruppi ecc..., abbiamo deciso che noi ci saremo con un nostro comunicato, che è tutto da costruire.
Le parole chiave sono:
rappresentazione del corpo/lavoro/maternità

Eccone un canovaccio, che raccoglie vari punti di riflessione:

Rappresentazione del corpo
• Veicolazione diffusa di messaggi culturali ad alto contenuto di violenza e di sopraffazione sulle donne.
• Sessualità normativa: è esclusa ogni altra forma di espressione sessuale che devi dalla ‘norma’ eterosessuale.


Lavoro
• Precarietà di genere.
• Maggiore esposizione delle donne alla povertà.
• Disparità di reddito.
• Opportunità differenziate per genere.
• Condizioni materiali/biologiche limitanti
Le disparità materiali e simboliche aumentano la distanza tra uomini e donne nell’accesso ai diritti di cittadinanza.
Michela riflette sull’immagine pubblica delle donne: in che modo le donne sono soggetti “decisori”? – da notare che non esiste la declinazione al femminile del termine-


(lavoro)/Maternità
I due temi sembrerebbero proposti in collegamento: terreno estremamente scivoloso e pericoloso.

• Schiacciamento ‘biologico’: ritorna il confinamento della donna in un ambito di ‘natura’.
• Riproposta la maternità come un ambito esclusivamente femminile, se ne esclude di fatto la sua valenza sociale e ‘umana’ nel suo complesso: riconsiderata come un fattore semplicemente produttivo essa dovrebbe indurre invece ad un necessario ripensamento dei confini di produzione e riproduzione sociale.
• Necessità di spezzare il modello culturale che lega le donne ad identificarsi ‘naturalmente’ nel ruolo (a loro attribuito) di curatrici.
• Sottolineatura della pericolosità del paradigma del figlio come perenne propaggine del corpo della madre: manca una cultura condivisa che aiuti le donne a ‘staccare il figlio da se’, di contro a continue riproposizioni di modelli in cui la presenza e l’attenzione materna sono inalienabili e protratte nel tempo: è un paradigma pedagogico violento e unilaterale che provoca nelle donne un profondo senso di inadeguatezza (e di colpa?) e ostacola l’evoluzione del figlio a soggetto autonomo.

sabato 4 giugno 2011

RELAZIONI PERICOLOSE


INCONTRO-DIBATTITO A PARTIRE DAL VIDEO "DA UOMO A UOMO. Lettera aperta sulla violenza maschile" Regia di Michele Citoni, a cura di MASCHILE PLURALE.

L' 8 giugno, alle h 17.oo, nel giardino della Facoltà di Lettere e Filosofia, PRESENTI, DIFFERENTI incontra MASCHILE PLURALE.
Parteciperanno al dibattito gruppi studenteschi dell'ateneo di Siena.

Alle h 20.oo ai presenti verrà offerto un buffet a seguire, dalle h 21.oo intervento da parte delle PERSONE LIBRO- ASSOCIAZIONE DONNE DI CARTA.

Nell'incontro si vuole mettere a fuoco l'importanza di una relazione fra i
generi basata sull'autoconsapevolezza costruita 'a partire da se', per
superare i ruoli e gli stereotipi loro connessi. L'ambiguità con cui la
violenza maschile sulle donne viene presentata nei media e le
strumentalizzazioni cui spesso dà atto lasciano il posto, nel video di
'Maschile, Plurale', a una riflessione di fondamentale importanza per
ripensare il rapporto uomo-donna nella dimensione dell'autenticità e del
reciproco riconoscimento.

IL VIDEO "DA UOMO A UOMO" SARÀ PROIETTATO NON-STOP NEL CHIOSTRO DEL PALAZZO DI SAN GALGANO, VIA ROMA 47, DA LUNEDÌ 6 A MERCOLEDÌ 8 GIUGNO DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 18.00